McDonald’s a San Francesco? Parliamone

Due consiglieri comunali di Italia Viva hanno avanzato una mozione al consiglio comunale di Teramo per favorire l’interessamento del Comune riguardo l’apertura di un McDonald’s presso il parcheggio di piazza San Francesco, la Costruttori Teramani proprietaria della struttura avrebbe l’idea di elevare un edificio dove ora si trova il piano a raso del parcheggio, e lì farci il ristorante della nota catena di fast food americana.

La questione è di rilevanza dubbia, si tratta pur sempre di un ristorante che serve cibo spazzatura, ma assume un carattere diverso se ci si ricorda che si era già parlato dell’apertura di un McDonald’s in città, precisamente all’interno del centro commerciale di recente apertura in zona stazione che ospita un supermercato Oasi e un negozio della catena Globo; a leggere le notizie pubblicate dalla stampa locale erano state avviate le ricerche di personale, ma in seguito vennero rinviate, e la situazione parse risolta in una nulla di fatto, almeno fino a ora.

Le motivazioni per cui il comune di Teramo dovrebbe, a sentire i consiglieri del partito di Renzi, spingere per questa apertura sarebbero da ricercare nella necessità di fare del capoluogo aprutino una città vera, non più un paesotto di provincia: “è interesse di una città capoluogo di provincia poter usufruire dei servizi di primarie catene di fast food, come già accade a Giulianova, a Colonnella e nel Centro Commerciale Gran Sasso di Piano d’Accio”.

Proveremo ora a entrare nel merito della questione senza cadere in facili ironie o prese in giro, anche perchè le abbiamo già fatte in altra sede, l’occasione era troppo ghiotta.

In primo luogo affrontare una tematica del genere nel mezzo della pandemia da CoVid19, che tra le altre cose ha colpito duramente il settore della ristorazione, è ridicolo, ma non è la sola cosa ridicola di questa mozione a guardar bene.

Eviteremo di elencare le cose (problemi da risolvere, iniziative da portare avanti, idee da sviluppare) che nella nostra città sarebbero più urgenti e importanti di un fast food a piazza San Francesco, sono troppe e divagheremmo; altresì non scadremmo in discorsi sacrosanti, ma evidentemente settari, come parlare del fatto che la cucina teramana è tra le migliori in Italia e sicuramente non dovremmo essere noi teramani a doverci preoccupare di far installare un fast food tra il Tordino e il Vezzola.

E’ il caso di parlare invece della storico rapporto che lega il segretario di Italia Viva con grandi imprenditori e grandi marchi, uno su tutti Oscar Farinetti; in questo senso appare
ancora più chiaro ora che tra gli obiettivi della formazione politica in questione non sia presente la cura degli interessi dei cittadini, troviamo invece la cura degli interessi dei grandi capitali; quello che è a livello nazionale vale anche a livello locale.

Non riusciamo a capire proprio come possano con questa mozione i nostri due consiglieri essere dalla parte dei loro elettori, far aprire in città un fast food del genere provocherà esclusivamente due cose: lavoratori precari e con paghe basse, ricchezza prodotta dai teramani che finirà fuori, molto fuori, ma proprio lontanissimo dalla città, se non per il lauto affitto che immaginiamo non vedano l’ora di incassare alla Costruttori Teramani, la quale ha appena soffiato la gestione delle “strisce blu” alla Ter.Coop. con una gara di appalto che ha fatto molto discutere, suscitando perplessità (¹ ²  ³).

Cambiando la prospettiva, da locale e materiale a globale e politica, la critica si fa ancora più radicale: lo stile di vita americano e l’impronta carbonica che lascia stanno distruggendo il nostro pianeta, gli allevamenti intensivi di bovini sono tra le principali cause di inquinamento e i cambiamenti climatici sono sotto gi occhi di tutti, per usare un’espressione trita e ritrita. Certo, la McDonald’s, come tutte le grande aziende che distruggono giorno dopo giorno il pianeta ha intrapreso un percorso di greenwashing che ci ricorda continuamente e a reti unificate che la carne che utilizza è tutta italiana e altre cose meravigliose, ma sappiamo benissimo che l‘impatto del comparto fast food sull’ambiente, tra logistica, allevamenti e produzione di rifiuti, è devastante. Due consiglieri comunali che mettono la loro faccia e le loro voci al servizio di una multinazionale di questo tipo sono irresponsabili e hanno quantomeno una scarsa stima in se stessi, se si sminuiscono così come hanno fatto avanzando questa mozione.

Non riuscendo a credere che tutto ciò sia stato spontaneo e genuino, non possiamo far altro che constatare una volta di più l’asservimento delle forze politiche al grande capitale e il loro totale disinteresse nei confronti dei cittadini e della città.

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